Social inequality in a stationary society


Abstract

Questo periodo storico si presenta come uno dei più duri. I prodotti più evidenti della crisi sono chiaramente le condizioni d’instabilità, incertezza e precarietà economica, che incidono profondamente anche sullo stato sociale, educativo e culturale. Il futuro prossimo non sembra capace di offrire vie di fuga, immagini più positive e la fiducia nel domani sembra un progetto irrealizzabile. Certamente lo stato di disagio provato dagli uomini e dalle donne difronte alle incertezze e all’insicurezza sociale (Castel 2011), è frutto di politiche comunicative chiaramente volte a diffondere e incrementare lo stato di paura. Numerosi autori negli ultimi anni si sono dedicati ai temi sull’insicurezza sociale, l’intimidazione, la paura, il rischio e sulle dinamiche relazionali correlate a questi aspetti. La “paura liquida” (Bauman 2008) e il demone della paura (Bauman 2014), sino all’impero della paura (Barber 2004) sono sfaccettature delle medesime dinamiche sociali, sino a diventare paradigmi sociali e di potere, costanti, poiché in tutte le epoche, gli individui sono stati condizionati e controllati alimentando in loro lo stato di angoscia e di paura, esercitando un controllo sociale diretto ed indiretto sulle persone.