Abstract
Riviste, studi di settore e ricerche scientifiche propongono piuttosto frequentemente il termine “intelligenza”, usato non solo per definire una specifica facoltà umana che si riconduce agli emisferi cerebrali, quanto per indicare un modo di essere che rivela un soggetto capace ed abile nel vivere il proprio tempo. Si tratta, come Howard Gardner ricorda, di un modo di essere che configura la persona immersa in uno scenario planetario nel quale vive e del quale, aggiunge Salvatore Natoli, dovrà farsi abitatore. Abitare il mondo, difatti, vuol dire comprenderne appieno le dinamiche, coglierne la complessità che lo connota, la quale pare essere pervasa di una liquidità, di cui Zygmunt Bauman si è fatto interprete, che dilata spazi e confini, per estendersi ai valori, intesi come principi e linee guida che permettono alla persona di definire nuovi orizzonti di senso che lasciano sperare, osserva Giuseppe Acone, in una nuova e promettente “aurora dell’umanità”.